------------------ Foto dei motori dell' Alfetta ----------------

Ecco una breve ma esaustiva carrellata di foto dei motori che equipaggiavano la moltitudine di versioni dell' Alfa Romeo Alfetta prodotte nel corso della sua evoluzione, esaminando le quali appare evidente la classica architettura del bialbero Alfa Romeo, che, più volte aggiornato strutturalmente, equipaggiò le varie versioni delle autovetture prodotte dalla casa del biscione per tutto il periodo compreso tra i primi anni sessanta e la fine degli anni ottanta.

Tale propulsore, contraddistinto da un temperamento molto brillante, robusto e affidabile, nonché resistente agli strapazzi prolungati, e caratterizzato all' epoca dell' esordio sul mercato automobilistico della popolare berlina sportiveggiante prodotta dall' Alfa Romeo, dall' essere in grado di raggiungere valori di potenza specifica e coppia molto elevati, specie se rapportati con quelli erogati dai motori che equipaggiavano le automobili prodotte da altre case automobilistiche italiane e straniere, contribuì indiscutibilmente al raggiungimento del successo commerciale della vettura che equipaggiava.

La Turbodelta si produsse poi in una pesante elaborazione dello stesso, ottenuta principalmente mediante l' adozione di un compressore mosso dai gas di scarico, soluzione questa molto in voga nel corso degli anni 80, e il propulsore in questione venne successivamente utilizzato per equipaggiare un limitatissimo numero di esemplari della popolare vettura.

Il mitico bialbero prodotto dall' Alfa Romeo concluse poi la sua lunga e fortunata carriera operativa sotto i cofani della sfortunata Alfa 90, che dell' Alfetta raccolse l' eredità, ma sicuramente non i successi commerciali, e della bella e fortunata Alfa 75, che come l' Alfa 90 dall' Alfetta mutuava lo schema costruttivo, associandolo però, a differenza di quanto accadeva per l' erede "ufficiale" descritta in precedenza, ad una linea moderna e accattivante.

Il propulsore che equipaggiava la versione turbodiesel del fortunato modello invece non derivava dall' arcinoto bialbero "made in Alfa Romeo", bensì dai particolari "motori a teste separate" prodotti dalla VM, casa che aveva prodotto una lunga serie di propulsori caratterizzati oltrechè dall' essere alimentati a gasolio, dall' adozione di tale particolare soluzione costruttiva, che indubbiamente consentiva una migliore resistenza del propulsore stesso alle sollecitazioni termiche e meccaniche.

In passato i propulsori prodotti da tale ditta erano stati utilizzati con successo allo scopo di azionare pompe, generatori, e più in generale dispositivi meccanici che richiedevano l' utilizzo di motori tetragoni agli sforzi, ed in grado di mantenere regimi non elevati, ma costanti, per un lungo periodo di tempo.

La ditta VM traspose allora la sua notevole esperienza nel settore dei motori diesel che aveva prodotto sino ad allora nel campo dei propulsori diesel automobilistici, ed il risultato di tale politica fu la nascita del propulsore della prima versione dell' Alfa Romeo Alfetta Turbodiesel.

Slide-Show

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  Alfetta 2000  tipo  America, vista

 di uno spaccato del  propulsore

Alfetta 1600 semplificata,

foto ufficiale del  motore

  Alfetta    1800,   anno   1973,

 vista superiore del  motore

 Alfetta  1800,  anno  1973,

vista laterale del  motore

 Alfetta    1800,   anno   1974,

vista superiore del  motore

 Alfetta  1800,  anno   1974,

vista  laterale del  motore

 Alfetta  1800,  anno  1975,

vista laterale del  motore

 Alfetta  1600,  anno  1976,

vista laterale del  motore

 Alfetta  2000,  anno  1982,

vista laterale del  motore

  Alfetta  2000 Quadrifoglio Oro, anno 

1982, vista anteriore del propulsore

Alfetta  2400 Turbodiesel, anno

1983, vista  laterale  del motore

 Alfetta   2000   America,   anno 

1981, vista laterale del motore

 Alfetta  2000 Turbodiesel, anno

 1982, vista  laterale del motore

Alfetta  2000 L, anno 1982,

vista  frontale del  motore

 Alfetta  2000  Turbo-Delta,  anno

1984, vista anteriore del motore

 Alfetta   2000  CEM, anno 1983,

vista anteriore del propulsore

 Alfetta   2000,  anno  1984,

dettaglio del vano motore